Alain Jouffroy

Un poema di Alain Jouffroy da : Éternelle extravagance, in C’est aujourd’hui toujoursPoésie / Gallimard, 1999

 
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Pour qui j’écris

Non scrivo per voi
che vi prendete per giudici
appena vi si pone delle domande inattese.
Voi i rassegnati del pessimismo dell’ultima ora
voi che non amate niente
come l’isolazionismo
voi che confondete la scrittura, la pittura e l’assolo,
quando la rete mondiale occupa già tutta la superficie del vostro piccolo cervello.
Né per voi, ultimi nostalgici del gregge,
col vostro risentimento incessante,
voi i nemici di tutto ciò che è straniero,
voi che non detestate niente
come facies, magrebini e i nostri padri d’Africa
che non avete vergogna d’ignorare Cravan,
Vossnessenski, Ginsberg et Degenhardt,
perché hanno spezzato il loro cerchio,
no, non è per voi che scrivo.
Non scrivo per voi
adepti di tutte le pubblicità
con la vostra incultura da compact disc
Voi che trattate le donne da sciocche
e piagnucolate come bambini quando vi mollano. Voi e il vostro disprezzo di tutte le   rivoluzioni che non avete fatto,
come se la perdita di ogni libertà fosse il vostro solo viatico.
E nemmeno per voi
che rispondete con gli insulti a coloro che disturbano i vostri commerci.
Voi gli avidi mercanti dal Tempio,
che non amate niente come il portafoglio e i telegiornali,
i cliché di tutti i supermercati,
il vostro disgusto di voi stessi e i vostri espedienti per sopravvivere senza utopia,
la vostra società senza società e i vostri tappeti antiscivolo.
No, non è per voi che scrivo.

Scrivo per voi
che aprite la strada dalla Grecia alla Cina
e fate guerra alla stupidità nazionale fin nel vostro rifugio. Diventerete
gli architetti del looping
sotto i fili d’acciaio di tutte le istituzioni.
Per voi che ingranate la marcia del pensiero nella vostra auto in piena notte.
Per voi che defenestrate i vostri fantasmi,
che suicidate ogni disperazione attraverso il lucernario della memoria
e sognate ogni giorno di incontri, di viaggi trasversali e di altri modi di farsi vedere.

Sì. Per voi che lanciate aghi di bussola tra le vostre finestre e la porta d’ingresso degli altri,
tra l’Egitto dei Fatimidi, Granada, tutti gli esili e le isole,
Per voi che disertate il Tempio dove il giovane Gesù non riapparirà,
finché l’Occidente si drappeggerà nel suo razzismo di vecchio stampo,
finché Isabella e Ferdinando saranno i cromosomi dell’egoismo.
Per voi che tracciate linee intermedie, a metà strada tra
movimento del punto
 e effetto di piano;
Per voi il cui solo documento d’identità è la carta del cielo.

È per voi che deploro tutto ciò che non riesco a scrivere.

maggio 1998
 
trad. a. riponi ; g. cerrai
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Alain Jouffroy è nato l’11 settembre 1928 a Parigi. Membro del gruppo surrealista dal 1947 al 1948. Decisivo l’incontro con Breton, che pubblica le sue prime poesie in varie riviste. La sua prima raccolta poetica « A toi », è pubblicata nel 1958. Da allora ha pubblicato un centinaio di libri tra poesia saggio e romanzo. L’attività letteraria è anche, per Jouffroy, una battaglia per i diritti rivoluzionari dell’individuo. Nel 1968 pubblica il saggio “L’abolizione dell’arte”; nel 1975 il libro di saggi “De l’individualisme révolutionnaire”. Tra i libri di più recente pubblicazione: le antologie poetiche C’est aujourd’hui toujours (1947-1998)” e “C’est, partout, ici (1955-2001)” “Manifeste de la poésie vécue”, 1995; “Conspiration”, 2000; “Vies suivi de Les Mots et moi”, 2003 e Trans-Paradis-Express, 2006, riscrittura dell’Inferno di Dante oggi.

Bolaño / Kafka

“Lui che nelle notti insonni si suddivide nei singoli organi di cui aspetta i segnali, dei cui infausti movimenti è consapevole, ha bisogno di un metodo che al suo corpo prescriva l’unità. La medicina ufficiale gli sembra nociva perché si occupa troppo dei singoli organi. Il rifiuto della medicina è però anche in parte odio di se stesso: anche lui dà la caccia ai sintomi, quando la notte giace insonne.”

Elias Canetti, L’altro processo. Le lettere di Kafka a Felice, Guanda 1990

*

Il mondo è tutto un caso. Secondo un mio amico, sbagliavo a pensarla così. Il mio amico diceva che per chi viaggia in treno il mondo non è un caso, anche se il treno sta attraversando territori sconosciuti al viaggiatore, territori che il viaggiatore non rivedrà mai più in vita sua. Non è un caso neppure per chi si alza alle sei del mattino morto di sonno e va al lavoro. Per chi non ha altra scelta che alzarsi e aggiungere altro dolore al dolore che ha già accumulato. Il dolore si accumula, diceva il mio amico, è un dato di fatto, e quanto più grande è il dolore, minore è il caso.”

Roberto Bolaño, 2666. vol. I , Adelphi 2007


Malattia e Kafka

A quanto racconta Canetti nel suo libro su Kafka, il più grande scrittore del XX secolo capì che i dadi erano gettati, e che ormai nulla lo separava dalla scrittura il giorno in cui per la prima volta sputò sangue. Che cosa voglio dire quando dico che ormai nulla lo separava dalla scrittura? Sinceramente, non lo so molto bene. Immagino di voler dire questo: Kafka capiva che i viaggi, il sesso e i libri sono vie che non portano da nessuna parte, eppure sono vie lungo le quali bisogna inoltrarsi e perdersi per ritrovarsi o per trovare qualcosa, qualunque cosa, un libro, un gesto, un oggetto perduto, per trovare un metodo, se si ha un po’ di fortuna: il nuovo, quello che è sempre stato lì.

Roberto Bolaño, conclusione a Letteratura + malattia = malattia

[in: Il gaucho insostenibile, ed. Sellerio]

 

D’IF / Registro di poesia 2

copj13.asp

Registro di poesia 2. Premio di letteratura « i miosotìs» intitolato a Giancarlo Mazzacurati e a Vittorio Russo. 3ª edizione 2008-09 – € 15,00 – 2009, 78 p., brossura Curatore Frasca G. Editore D’If  (collana I fuoricollana) – ISBN 987-88-88413-77-8

i 17 selezionati inclusi nel Registro di Poesia n#2

ALESSANDRA CONTE (Dueville – Vicenza)  – ANNA MARIA FERRAMOSCA (Roma) – RITA R. FLORIT (Roma) – ANDREA GIGLI (Firenze) –  MARIANGELA GUATTERI (Montericco – Albinea RE) – GAIA GUBBINI (Roma) – LAURA LIBERALE (Vigodarzere – PD) – EUGENIO LUCREZI (Napoli) – SILVIA MOLESINI (Costermano – VR) – RENATA MORRESI (Macerata) – MATTEO PELLITTI (Pisa) – ALESSANDRO RAVEGGI (San Casciano – FI) – ALFREDO RIPONI (Arezzo) – FEDERICO ROMAGNOLI (Siena) – ANGELO ROSSI (Caserta) – FEDERICO SCARAMUCCIA (Chiavari) – ELISA DAVOGLIO (Roma).