la carte postale | jacques derrida

ENVOIS

Le 3 juin 1977.

et toi, dis moi

j’aime toutes mes appellations de toi et alors nous n’aurions qu’une lèvre, une seule pour tout dire

de l’hébreu il traduit « langue », si l’on peut appeler cela traduire, par lèvre. Ils voulaient s’élever sublimement pour imposer leur lèvre, l’unique, à l’univers. Babel, le père, en donnant son nom de confusion, multiplia les lèvres, et c’est pourquoi nous sommes séparés et que moi je meurs à l’instant, je meurs d’envie de t’embrasser de notre lèvre la seule que je veuille entendre

[Jacques Derrida, La carte postale, Flammarion, 1980]

*

e tu, dimmi 

amo tutti i nomi con cui ti chiamo e allora avremmo un solo labbro, uno solo per dire tutto 

dall’ebraico traduce «lingua», se questo si può chiamare tradurre, con labbro. Volevano elevarsi sublimemente per imporre il loro labbro, l’unico, all’universo. Babel, il padre, dando il suo nome di confusione, moltiplicò le labbra, perciò siamo separati e io ora muoio, muoio dalla voglia di baciarti con la nostra lingua l’unica ch’io voglia sentire 

(a. r.)

**

e tu, dimmi

amo tutti i miei appellativi di te e non avremmo che un labbro, uno solo per dire tutto

in ebraico labbro si traduce «lingua», se ciò lo si può chiamare tradurre. Loro volevano elevarsi sublimemente per imporre il loro labbro, l’unico, all’universo. Babele, il padre, dando il suo nome di confusione, moltiplicò le labbra, è per questo che noi siamo separati e io che muoio all’istante, muoio dalla voglia baciarti sulle labbra, il solo labbro che voglia sentire

*

e tu, dimmi

amo tutti i miei appellativi di te e in quel momento non avremmo che un labbro, uno solo per dire tutto

dall’ebraico traduce «lingua», se è possibile chiamare ciò tradurre, con labbro. Volevano salire sublimemente per imporre il loro labbro, unico, all’universo. Babele, il padre, dando il suo nome di confusione, moltiplicò le labbra, e per questo siamo separati e io muoio immediatamente, muoio dalla voglia di abbracciarti con il nostro labbro il solo che voglia sentire

[Mimesis 2015, 2018]