COCTEAU / ANTI-EDIPO

Jean COCTEAU
Le complexe d’Œdipe – 1924
Plume et encre de Chine, lavis d’encre de Chine
Crayon graphite sur papier vélin (25.1 x 32.7 cm)
Musée Jean Cocteau collection Séverin Wunderman
© ADAGP, Paris 2011

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Da L’anti-Edipo / Deleuze e Guattari

La schizoanalisi non si propone di risolvere Edipo, non pretende di risolverlo meglio di quanto non si faccia nella psicanalisi edipica. Essa propone di disedipizzare l’inconscio, per toccare i veri problemi. Essa si propone di raggiungere le regioni dell’inconscio orfano, appunto «al di là di ogni legge», ove il problema non può neanche più esser posto. [p. 90]

Così il Piccolo-Bianco figlio di pionieri, l’Irlandese protestante che commemora la vittoria dei suoi antenati, il fascista della razza dei padroni. Edipo dipende da un sentimento nazionalistico, religioso, razzista, e non il contrario: non è il padre che si proietta nel capo, ma il capo che si applica al padre, per dirci «non supererai tuo padre», oppure «lo supererai ritrovando i nostri antenati». [p. 115]

Quando riconduciamo il desiderio ad Edipo, ci condanniamo ad ignorare il carattere produttivo del desiderio, lo condanniamo a vaghi sogni o immaginazioni che non ne sono che espressioni conscie, lo riconduciamo ad esistenze indipendenti, il padre, la madre, i genitori, che non comprendono ancora i loro elementi come elementi interni del desiderio. La questione del padre è come quella di Dio: nata dall’astrazione, essa suppone rotto il legame tra uomo e natura, il legame tra uomo e mondo, cosicché l’uomo deve essere prodotto come uomo da qualcosa di esterno alla natura e all’uomo: Su questo punto Nietzsche fa un’osservazione del tutto simile a quelle di Marx o di Engels: « Scoppiarne dal ridere al solo vedere fianco a fianco l’uomo e il mondo, separati dalla sublime pretesa della paroletta e». [p. 119]