nel territorio del diavolo | flannery o’connor

A garanzia del nostro senso del mistero, occorre un senso del male che veda il diavolo come uno spirito reale, spirito che va costretto a dichiararsi, e non semplicemente come male indefinito, bensì con una personalità specifica per ogni occasione. La letteratura, al pari delle virtù, non prospera in un’atmosfera dove non si riconosca il diavolo come esistente, sia in se stesso sia come necessità drammatica dello scrittore.

 Da un simile quadro non è assente la grazia in senso teologico. C’è un momento in ogni grande racconto nel quale si può avvertire la presenza della grazia in attesa di essere accettata o rifiutata, anche se capita che il lettore non lo colga.

 In breve, leggendo ciò che scrivo, ho constatato che l’argomento della mia narrativa è l’azione della grazia in un territorio occupato in gran parte dal diavolo.

 [Flannery O’Connor, Nel territorio del Diavolo. Sul mistero di scrivere (Mystery and Manners), Minimum fax 2002]