alma venus | antonio negri

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L’inno lucreziano all’Alma Venus non risuona più come un canto disperato nella notte nella quale trionfa la turbolenza cosmica di una tempesta di atomi che ripetono l’eternità cieca del mondo, non è una patetica cometa nell’immobilità dei cieli. Alma Venus è qui interamente creatrice e l’inno canta la creazione continua dell’eterno. La generazione è irriducibile: l’orrenda favola che considera corruzione e distruzione come suoi complementi necessari, è l’illusione di un mondo immobile, di un cosmo a somma zero, di un essere privato d’amore. L’essere, di contro, non potrà più tendere verso la morte, quando sia stato generato, e la generazione vale per l’eternità. Il nulla, la morte sono prima dell’amore, prima dell’esperienza di generazione dell’essere; poi l’essere si rigenera eterno nel comune.

[Antonio Negri, Kairòs, Alma Venus, Multitudo,  manifestolibri 2006]

geulincx | antonio negri

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Nelle concezioni del tempo come res extensa, tutto sta nel potere di un ente trascendente che toglie al tempo ogni consistenza ontologica, e con lui la toglie a passato e futuro. Val la pena di ricordare il « Dio omicida » che il mistico Geulincx teorizzava contro lo spinozismo: Dio come despota assoluto nelle cui braccia riposava l’illusione di un mondo ben ordinato, dove tutto, anche l’orrore, era pacificamente necessario, ed il passato ed il futuro si presentavano imperscrutabili nell’atto costitutivo dell’assoluto.

Antonio Negri, Kairòs, Alma Venus, Multitudo, p. 37, manifestolibri 2006