Mam. 25 febbraio 2023

“Ci incontreremo di nuovo nella Valle di Giosafat”

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Et abstérget Deus omnem lácrimam ab óculis eórum: et mors ultra non erit, neque luctus neque clamor neque dolor erit ultra, quia prima abiérunt.

E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi; non vi sarà più morte, né lutto, né lamento, né dolore, perché le cose di prima sono passate.

(Apocalisse, 21, 4)

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Il a plut toute la nuit et quand je pousse les volets aussitôt

Dehors c’est quelque chose d’obscur, un brouillard! que l’on couperait dedans au couteau.

Excepté pour la constatation qu’il pleut, il n’y a rien à voir.

Il n’y a rien dans le néant de tout, que ce sapin noir.

(Paul Claudel, Poésies)

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Dio asciugherà tutte le lacrime dai loro occhi, e la morte non sarà più, e dolore di lutto non sarà più, e il dolore non sarà più, et dolor non erit ultra.

(Paul Claudel, Poésies)

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1 Maggio 1978

Pensare, sapere che mam. è morta per sempre) completamente (un « completamente » che si riesce a pensare solo facendosi violenza, e senza che ci si possa aggrappare troppo a lungo a questo pensiero), significa pensare, lettera per lettera (letteralmente, e simultaneamente) , che anch’io morirò per sempre e completamente.

1 3 luglio 1 978

Lutto

Vedo le rondini volare nella sera d’estate. Mi dico – pensando con strazio a mam. – che barbarie non credere alle anime – all’immortalità delle anime ! che verità imbecille, il materialismo !

29 luglio 1978

Lettera di Proust ad André Beaunier dopo la morte di sua madre, 1906. 

Proust spiega che poteva essere felice solo nella sua tristezza … (ma si sente colpevole perché, a causa della sua cattiva salute, ha costituito una fonte di preoccupazioni per sua madre) «Se questo pensiero non mi straziasse incessantemente, troverei nel ricordo, nella sopravvivenza, nella comunione perfetta in cui abbiamo vissuto, una dolcezza che non conosco»

– p. 31. Lettera a Georges de Lauris che ha appena perduto sua madre (1907) .

«Adesso le posso dire una cosa: proverà una dolcezza che non avrebbe creduto possibile. Quando aveva ancora sua madre, pensava spesso ai giorni come quelli attuali, in cui non l’avrebbe più avuta. Adesso penserà spesso ai giorni passati, nei quali l’aveva. Quando lei si sarà abituato a questa cosa spaventosa, che è per sempre rigettata nel passato, allora la sentirà dolcissimamente rivivere, tornare a prendere il suo posto, tutto il suo posto presso di lei. In questo momento tutto ciò non è ancora possibile. Resti inerte, attenda che la forza incomprensibile […] che l’ha spezzata, la risollevi un po’, dico un po’, perché lei conserverà sempre qualcosa di spezzato. Si dica anche questo, perché è una dolcezza sapere che non ameremo mai meno, che non ci consoleremo mai, che ci ricorderemo sempre di più».

13 agosto 1979

Lasciando Urt, dopo un soggiorno difficile, in treno, all’altezza di Dax (questa luce del Sud-Ovest, che ha accompagnato la mia vita), disperato, in lacrime, per la morte di mam.

I0 settembre 1979

Tristezza, ovunque l’impossibilità di stare bene, oppressioni, irritazioni e rimorsi che si susseguono, e tutto ciò sotto il motto «miseria dell’uomo», impiegato da Pascal.

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Cominciare:

« Per tutto il tempo che ho vissuto con lei – per tutta la mia vita – mia madre non mi ha mai fatto un’osservazione ».

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Mam. non mi ha mai fatto un’osservazione – Da qui, il fatto che io non le sopporto.

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Mam. : (tutta la vita) : spazio senza aggressione, senza meschineria – non mi ha mai fatto, mai, un’osservazione (provo orrore per questa parola e per la cosa stessa)

(Roland Barthes, Journal de deuil, tr. V. Magrelli)

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Come testimoniare i morti,

vivere come lo fossimo,

morire come lo siamo. Per la vita

è la scoperta

della morte e della vita.

(Mario Benedetti, Nell’ora dell’azzurro cupo)

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Dai del tu ai morti, stai al posto di te, anche.

Ma il viso ghiacciato è sempre qui, il viso

che non parla, che non si muove. E ogni vita

era questo: interezze create continuamente

per un dopo che non ci sarà più o è già stato.

(Mario Benedetti, Ore assenti)