il libro contro la morte | canetti

Quando mia madre morì, giurai a me stesso che avrei scritto il Libro contro la morte. Questo ho ritrovato ieri l’altro nelle mie lettere a Veza. Ho trascorso metà della notte a rileggerle (come ai vecchi tempi). Allora scrivevo anche che mia madre doveva diventare immortale. Nel frattempo lo è diventata, e anche la donna cui allora lo scrivevo, anche lei è diventata immortale. Finché esisteranno esseri umani, nessuno potrà privare dell’immortalità mia madre e nessuno Veza.

[Elias Canetti, Il libro contro la morte, Adelphi 2017]

Elias Canetti / L’altro processo

In una lettera a Felice ha la sconvolgente espressione della « paura di stare ritti ». Le spiega un sogno che lei gli ha comunicato e dalla spiegazione non riesce difficile dedurne il contenuto: «Vorrei invece spiegare il tuo sogno. Se non ti fossi messa per terra in mezzo agli animali, non avresti neanche potuto vedere il cielo con le stelle e non ti saresti redenta. Forse non saresti neanche sopravvissuta alla paura di stare ritta. Anche a me avviene lo stesso; è un sogno comune che hai sognato per me e per te».
Bisogna mettersi per terra in mezzo agli animali per essere redenti. Stare ritti è il potere dell’uomo sulla bestia, ma proprio in questa più di ogni altra evidenziante posizione del suo potere, l’uomo è esposto, visibile, attaccabile. Perché questo potere contemporaneamente è colpa, e solo giacenti per terra in mezzo agli animali si possono vedere le stelle che ci liberano di questo potere umano che è un potere terribile.

[Elias Canetti / L’altro processo, Le lettere di Kafka a Felice, Guanda 1990]

http://www.youtube.com/watch?v=FGwOUxuopUE